Artemisia è a Napoli fino al 19 marzo 2023

Artemisia resterà a Napoli fino al 19 marzo 2023 perché la Banca Intesa Sanpaolo propone nel proprio museo, le Gallerie d'Italia situate nella centralissima via Toledo, una mostra interamente dedicata al lungo periodo che Artemisia Gentileschi trascorse nella città partenopea tra il 1630 e il 1654.



La mostra presenta un'accurata selezione di opere, provenienti sia da raccolte pubbliche che private, italiane ed internazionali. Opere che coprono tutto l'arco cronologico in cui Artemisia visse a Napoli. Fu proprio in questa bellissima e importante città che l'artista fondò una bottega d'arte riconosciuta e frequenatata da esperti e appossionati di pittura.

Una bottega che riscosse successo e che si avvalse della collaborazione dei migliori artisti locali. Non era poco per una donna, considerando che si era nel 1600.

Nei quadri, che è possibile ammirare in questi mesi fino al 19 marzo 2023, ricorrono i temi e le figure molto care all'artista. Vale a dire che ci troviamo di fronte a eroine femminili come Giuditta, Cleopatra, Caterina d' Alessandria e tante altre e ai temi della lotta della donna per affermare la propria personalità e poter esprimere se stessa. 

Ricordiamo infatti la vicenda personale di Artemisia la quale fu stuprata da Agostino Tassi collega del padre, Orazio Gentileschi allora artista piuttosto famoso a Roma. Artemisia non rimase in silenzio e decise di affrontare un processo nel quale venne torturata per provare ai giudici di dire la verità. Le furono spezzati i pollici, necessari a chi dipinge, ma nonostante tutto lei andò avanti protestando contro la doppia violenza che stava subendo. Ecco perché nei suoi quadri torna spesso il tema biblico di Giuditta contro Oloferne.

Tema che ritorna, visto da diverse prospettive, anche a Napoli.




Qui si può ammirare un quadro che rappresenta Giuditta, mentre cerca di nascondere la spada con cui ha appena ucciso il generale, e l'ancella in ginocchio intenta ad avvolgere la testa dell'uomo in un telo. Da notare come le due figure femminili si muovano in armonia tesa a significare l'unione che le lega.

Così come è possibile osservare da vicino ben due rappresentazioni di Susanna e i vecchioni che di nuovo vogliono raccontare il punto di vista dell'artista, innocente di fronte a chi l'ha stuprata ma anche di fronte a chi l'ha processata torturandola pubblicamente.




In Susanna e i Vecchioni, infatti, Artemisia mette in scena la propria innocenza durante il processo. Nel dipinto si nota il timore di Susanna di fronte all'orrore di quei due uomini che le stanno dietro e che non provano nessuna pietà né per la sua vulnerabilità, lei è nuda e loro invece abbondantemente vestiti, né tanto meno per la sua paura.

Come abbiamo detto la mostra è visitabile alle Gallerie d'Italia di via Toledo a Napoli dove è possibile, al piano superiore, ammirare anche l'ultima opera di Caravaggio: Il martirio di Sant'Orsola.

Se non sapete come passare un weekend da qui a marzo considerate che, certamente, Napoli merita la vostra considerazione.



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